Marmolada: tocca le corde dell’anima

di Margherita Demari Filippeschi

I documentari purtroppo devono confrontarsi con un vero e proprio pregiudizio: l’idea secondo cui non sia possibile trasmettere delle reali emozioni. Sono in tanti a credere che nella comunicazione tipica di un documentario non ci sia spazio per i sentimenti, quasi come se la verità non potesse essere coinvolgente quanto la rielaborazione cinematografica.

Marmolada 03.07.22 è un lavoro realizzato con grande precisione e scrupolosità, ma al tempo stesso in grado di dimostrare che questo genere può toccare le corde più profonde della propria anima.

Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, che hanno sia scritto che diretto Marmolada 03.07.22, si sono messi alla prova con un’opera tutt’altro che semplice. La loro idea è stata quella di raccontare un dramma molto attuale, quello avvenuto appena due anni fa, il 3 luglio del 2022 sulla Marmolada. Una tragedia di cui ancora oggi si continua a parlare, e nella quale persero la vita undici persone.

Il primo pregio di questo documentario riguarda proprio il modo di trattare le vittime: non sono solamente numeri, ma sono prima di ogni cosa persone. Uomini e donne con una vita che è stata bruscamente stroncata in pochi istanti. Lorenzato e Zarpellon si interrogano non solo sul disastro ma anche sugli eventi precedenti, ricostruendo una catena di avvenimenti che neanche per un istante mette in secondo piano il peso di quelle vite andate perse.

Il secondo pregio di Marmolada 03.07.22 è l’assenza dei familiari delle vittime all’interno del documentario stesso. In una situazione di questo tipo in tanti avrebbero pensato di includerli, ma i due registi hanno preferito fare una scelta per certi versi più difficile, ma incredibilmente più rispettosa del dolore altrui. A me questa delicatezza piace, soprattutto considerando che ci si ritrova a parlare di una tragedia decisamente molto recente.

Al termine della visione il mio pensiero è stato quello di non trovarmi di fronte a un “documentario”, ma piuttosto quello di aver avuto davanti agli occhi un “documento”. La ricostruzione della tragedia della Marmolada è talmente piena di dettagli da rappresentare un punto di vista ineguagliabile sulla vicenda, da cui partire se ci si vuole fare un’idea di quanto effettivamente accaduto.

Le riflessioni sicuramente non mancano. Mentre il documentario scorre, con un buon ritmo che lo rende coinvolgente in ogni sequenza, viene da chiedersi chi sia ad avere il ruolo di protagonista in questa pellicola. Forse chi ha il ruolo più importante è chi “non parla”: la natura stessa. Marmolada 03.07.22 è vero che racconta un evento molto specifico, ma lo fa con un linguaggio che lo rende universale, una sorta di specchio in cui è possibile vedere anche altri disastri che purtroppo hanno colpito numerose località italiane negli ultimi anni.

In un’epoca fatta di cambiamenti climatici e di condizioni meteorologiche completamente anomale la natura inizia a mostrare il suo volto peggiore. Ed è così che appena iniziano i titoli di coda lo spettatore non può che chiedersi se c’è davvero un modo per avere di nuovo la natura al nostro fianco.

Author: redazione