di Roberto Valentini
Chi, se non Gabriele Muccino è il più capace di raccontare sul grande schermo la storia di un gruppo di amici nati alla fine degli anni Sessanta e scivolati pian piano tra i mutamenti della storia del nostro paese fino ad oggi? E la storia, si sa, non annoia mai se è ben narrata. E le storie di Muccino da L’ultimo bacio, alla Ricerca della felicità, e A casa tutti bene ne testimoniano la capacità narrativa. Gli anni più belli è un affresco nell’arco di quarant’anni di speranze e delusioni, successi e fallimenti per quattro amici Giulio, Paolo Riccardo e Gemma. Esponenti di una generazione silente che vorrebbe cambiare il mondo ma stenta a far sentire la propria voce. Una generazione passiva e transitoria. I quattro amici , un cast importante con Muccino, Rossi Stuart,Santamaria e Ramazzotti, sono. tutti estremamente fragili. Protagonisti di una grande amicizia e di un grande amore comprensivo di smarrimenti e delusioni e che riescono, alla fine a trovare la quadratura del cerchio in una stabilità perennemente ricercata. Un film sull’amicizia che fa da collante alle storia dei protagonisti. A primo impatto fa ricordare quel C‘eravamo tanto amati di Scola , ma dentro c’è anche Zavattini , Risi e tutto quel cinema italiano di grande pregio. Un film che dà fiducia. Un film pacificante.