di Roberto Valentini
Ciro Guerra, il regista di ORO VERDE dice: è un film noir, un gangster movie e ha qualcosa del western, della tragedia greca e dello stile dei racconti di Gabriel Garcia Marquez. Il regista colombiano che ha firmato il film, assieme a Cristina Gallego, anche lei di Bogotà, ha saputo fondere i vari generi: si parte da un’ osservazione documentaristica della natura e dei modi di vivere delle popolazioni native dei wayuu per arrivare poi alla ritmica successione di scene degne di un film d’azione nordamericano. E si fondono i due momenti nei modi di esistere di chi vive legato a tradizioni ancestrali. Cosa cambia per le popolazioni che da secoli vivono al livello della più elementare sussistenza ? Quando il VERDE della marijuana si tramuta in ORO.
L’azione si svolge nel periodo degli anni Settanta e Ottanta in cui le coltivazioni e l’esportazione di cannabis verso gli Stati uniti finì per sconvolgere la vita del nativi che fino ad allora vedevano il mondo e lo svolgersi della loro esistenza in modo totalmente diverso da noi. E quando si scontrano in una guerra fratricida tra i vari clan famigliari la storia assume un epos che sfocia nel dramma. Da vedere. Esce l’ 11 Aprile.