di Roberto Valentini
Quando il mondo dell’arte si incontra con il cinema non sempre i risultati sono ben accolti dal pubblico. E’ un dialogo difficile e scarsamente fruibile, ma nel caso di questo Michelangelo Infinito il racconto cinematografico così innovativo e coinvolgente e a forte impatto emotivo e oltreché visivo raggiunge totalmente il suo scopo. Si tratta di un nuovo genere cinematografico che compie un passo decisivo verso la trasformazione del film d’arte da documentario a film ‘documentato’.
Michelangelo Buonarroti è interpretato da Enrico Lo Verso, mentre Ivano Marescotti è Giorgio Vasari che lo conobbe personalmente e che è il narratore qualificato della vita e delle opere di quel genio assoluto dell’arte universale. La narrazione si svolge dall’interno di una delle cave di marmo di Carrara dove Michelangelo si recava a scegliere i marmi per i suoi capolavori. In questo ambiente l’artista ripercorre gli snodi principali della sua lunga e inquieta vita, i suoi tormenti, le passioni,la ricerca della fede e le sue considerazioni su vita,morte ed arte. Un excursus visivo su tutte le sue principali opere scultoree e pittoriche. In particolare un lungo piano sequenza che ritrae Michelangelo da solo nell’immenso spazio della Cappella Sistina alle prese con gli affreschi della Volta e del Giudizio Universale. Il tutto grazie al valore aggiunto tecnologico rappresentato dagli effetti visivi che hanno richiesto tra pre e post produzione circa due anni di lavoro.
Il film di produzione originale Sky sarà nelle sale dal 27 settembre.