di Angelica Bianco
Papillon di Michael Noer è un film duro, potente, improntato al realismo, capace di arrivare allo spettatore, come un pugno nello stomaco. Un remake del cult del 1973 diretto da Franklin Schaffner con Steve McQueen e Dustin Hoffman che vede questa volta protagonisti i bravi Charlie Hunnam e Rami Malek. La fonte primaria dei due registi resta la storia vera di Henri Charrière, detto appunto Papillon, un racconto eccezionale, di prigionia e resistenza, di umanità e soprusi, di violenza ma anche di gesti pieni d’amore e di speranza. L’approccio di Noer è deciso, forte si parte da un’artificiosa immagine di una Parigi dei primi anni ‘30, per arrivare al fulcro del racconto ossia la parte carceraria girata nella famigerata isola del Diavolo. Un vero tour de force drammatico, sostenuto dai due solidi protagonisti, entrambi superbi nella trasformazione fisica richiesta dai ruoli ma soprattutto nell’approfondimento ed evoluzione della loro inquieta vita emotiva. Una coppia affiatata e diversa, che riesce a lavorare sulle differenze in un contrappunto di interpretazioni davvero convincente. Papillon (alias Charlie Hunnam), fisicità possente e carattere burbero è uno scassinatore della malavita parigina, incastrato, ingiustamente di omicidio, quindi costretto a scontare la pena nella terrificante prigione dell’isola del Diavolo. Loius Dega (alias Rami Malek) fisico mingherlino è invece un eccentrico e furbo contraffattore anch’egli condannato. Tra i due si creerà un’improbabile alleanza, che sfocerà presto in una solidissima amicizia, tale da convincere Dega, a finanziare la fuga di Papillon in cambio di protezione. Papillon nelle condizioni più estreme e inimmaginabili in cui verrà a trovarsi, capirà che la sua amicizia con Dega è il motivo principale per restare in vita. Scoprirà che la solitudine e l’essere soli sono due entità separate e che la vera lealtà tra gli uomini non si trova nel denaro, ma nell’amore, nel rispetto e nell’onestà. Papillon è stata la prima grossa sorpresa del Toronto Film Festival 2017, con una scena finale, una fotografia strepitosa, che è un elogio alla vita e che finisce con il colpire dritto al cuore lo spettatore.
AL CINEMA DAL 27 GIUGNO