di Roberto Valentini
Se andrete a vedere The Party , penserete subito che si tratti di una commedia condita dal tradizionale humour britannico e, lo è, ma non ti aspetti che, tra uno scoppiettare di battute e di situazioni, la situazione finisca in tragedia, seppure una spiritosissima tragedia. Scritto e diretto da Sally Potter ( con al suo attivo due nomination all’Oscar per Orlando e Lezioni di tango ) la scena spiazza subito lo spettatore con un piacevolissimo bianco e nero privo degli onnipresenti effetti speciali e con un’inaspettata pistola puntata verso la cinepresa, anzi verso il pubblico da Kristin Scott Thomas. A seguire, i preparativi di una festa per la padrona di casa nominata a coronamento della su attività politica, ministro del governo Ombra britannico. Amori, gelosie, diffidenze e convinzioni politiche e un intero stile di vita vengono messi in discussione. Sette personaggi in uno schema che ricorda Bunuel e Il Fascino Discreto della Borghesia e dove la politica viene vista attraverso il filtro delle vite private, dove si fanno affermazioni di principio e poi ci si contraddice con i fatti. Allora gelosie, tradimenti, ambizioni e voglia di potere si mescolano in una crisi che si amplia via via che ognuno dei personaggi inizia a dire la verità e non, a mentire, per mantenere il bon ton borghese. Oltre la nota Scott Thomas ( 4 matrimoni e un funerale- Il paziente inglese etc) un bel Cameo di Bruno Ganz . Timothy Spall e Patricia Clarkson.