Mercoledì 4 settembre e giovedì 5 settembre saranno i giorni del Centro Sperimentale di Cinematografia e della Cineteca Nazionale alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nella sezione Venezia Classici passeranno infatti i due restauri curati dalla Cineteca Nazionale, due opere prime di due registi che sarebbero diventati entrambi maestri indiscussi del cinema italiano. Si parte il 4 settembre (Sala Casinò, ore 17) con “La commare secca”, film d’esordio di Bernardo Bertolucci tratto da un soggetto di Pier Paolo Pasolini (del quale Bertolucci era appena stato assistente sul set di “Accattone”) e sceneggiato da Sergio Citti. Si prosegue il 5 settembre (Sala Casinò, ore 17) con “Tiro al piccione”, esordio nella regia di Giuliano Montaldo presentato proprio alla Mostra nell’edizione del 1961. Il regista sarà presente alla proiezione.
Si tratta di due debutti oggi pochissimo visti e quasi dimenticati, ma che non solo segnano l’ingresso nel nostro cinema di due grandi registi: servono a ribadire la ricchezza produttiva, narrativa e stilistica di un cinema che tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 è segnato da una travolgente creatività. Accanto ai capolavori di cineasti già consolidati (Fellini e Visconti in primis) e ai migliori titoli della commedia, in quegli anni uscirono film di giovani registi destinati a diventare grandi autori.
Entrambi i film saranno presentati dal Presidente del Centro Sperimentale Felice Laudadio e dalla conservatrice della Cineteca Nazionale Daniela Currò. Per “La commare secca” sarà presente in sala una delle interpreti, Gabriella Giorgelli, allora giovanissima. Per “Tiro al piccione”, come detto, ci sarà Montaldo assieme alla moglie, nonché produttrice e collaboratrice imprescindibile, Vera Pescarolo Montaldo.
Di seguito le schede dei restauri con gli orari delle proiezioni.
“La commare secca” (Bernardo Bertolucci, Italia, 1962)
Sinossi
Sul greto del Tevere giace il corpo di una donna assassinata da poco. In base ad alcune testimonianze si giunge ad identificare un gruppo di persone che verso l’ora del delitto sono state viste aggirarsi nei dintorni. “Il Canticchia”, un giovane di 19 anni, sostiene di esser passato di là tornando da un incontro con un sacerdote. “Il Califfo” parla di una idilliaca passeggiata con la fidanzata. Teodoro è un soldatino calabrese che racconta una storia fantastica. Il nuovo indiziato è Natalino, un tipo strano che reagisce alle domande come un animale braccato accusando due ragazzi che ha intravisto quella sera. I carabinieri giungono nella borgata per prelevare Francolicchio e Pipito, ma questi fuggono spaventati verso il fiume. Pipito viene catturato, mentre l’altro si getta in acqua e muore. Dall’interrogatorio del ragazzo prende lentamente luce la vera figura dell’assassino: Natalino, un minorato psichico che, mentre lo arrestano, grida a sua discolpa che uccidere una prostituta non è un delitto, perché è una persona già morta nell’anima.
Bernardo Bertolucci – Biografia
Figlio del poeta e critico letterario Attilio, la sua passione per il cinema lo spinge giovanissimo a realizzare cortometraggi in 16 mm, prima che il padre Attilio lo presenti a Pier Paolo Pasolini, che nel 1961 lo vuole come assistente nel suo film Accattone. Nel 1962 esordisce alla regia con La commare secca, cui fa seguito Prima della Rivoluzione che gli dà grande notorietà a soli 23 anni. Tra i suoi film più famosi ricordiamo Il Conformista, considerato da molti il suo capolavoro, e Ultimo Tango a Parigi, per cui ottiene una nomination all’Oscar ma che scatena terribili polemiche: il film viene mandato al rogo con una sentenza della Cassazione e bisognerà aspettare il 17 febbraio 1987 per ottenere una sentenza di “non oscenità” e averne una riedizione. Regista prolifico, è stato capace di spaziare dai film d’amore agli esercizi di stile, dall’epica alla parabola sociale. Ha compiuto un viaggio iniziatico nel buddhismo (Piccolo Buddha) e nell’educazione sentimentale della generazione più giovane (Io ballo da sola, The Dreamers). Ha vinto 9 Oscar conL’ultimo imperatore. Nel 2018 il CSC-Cineteca Nazionale ha curato e ridistribuito nei cinema il restauro di Ultimo tango a Parigi.
Note sul restauro
Il restauro digitale 4K del film La commare secca è stato realizzato a cura di CSC-Cineteca Nazionale, presso i laboratori di Cinema Communications Services. Il restauro viene presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia in anteprima mondiale.
Proiezioni
Mercoledì 4 settembre, Sala Casinò, ore 17.00
Giovedì 5 settembre, Sala Volpi, ore 14.00 (replica)
“Tiro al piccione” (Giuliano Montaldo, Italia, 1961)
Sinossi
All’indomani dell’8 settembre 1943, il giovane Marco aderisce alla Repubblica di Salò. L’iniziale spinta patriottica viene messa in crisi dalla brutale violenza dei camerati contro gli altri italiani e le convinzioni di Marco iniziano a vacillare. Ferito, inizia una relazione con Anna, un’infermiera più grande di lui, che però poi fugge in Svizzera con il suo capitano. Durante una missione di guerriglia, unico sopravvissuto, annichilito e sconvolto dagli orrori visti e perpetrati si addormenta in mezzo ai cadaveri dei commilitoni.
Giuliano Montaldo – Biografia
Dopo qualche esperienza come attore, Montaldo ha esordito nella regia con Tiro al piccione (1961). Abile professionista, sorretto da solida cultura, ha alternato il cinema d’impegno sociale a quello di evasione, spaziando dalla ricostruzione storica (Gott mit Uns, Sacco e Vanzetti, lo sceneggiato televisivo Marco Polo), alla trasposizione cinematografica di romanzi italiani del dopoguerra (Gli occhiali d’oro, Tempo di uccidere). Montaldo ha affrontato personalità e momenti cruciali nella storia d’Italia, in film comeGiordano Bruno, L’Agnese va a morire, L’industriale. Per Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni ha vinto nel 2018 il David di Donatello come miglior attore non protagonista. Grande appassionato di musica lirica, Montaldo ha diretto inoltre la messa in scena di numerose opere. Nel 2007 ha ricevuto il premio speciale David di Donatello alla carriera. Nel 2012 Marco Spagnoli ha girato sulla vita del regista il documentario Quattro volte venti anni, presentato nello stesso anno al Festival internazionale del film di Roma.
Note sul restauro del film
Il restauro digitale 4K del film Tiro al piccione è stato realizzato a cura di CSC-Cineteca Nazionale, a partire dai materiali conservati negli archivi della Cineteca Nazionale (lavanda, positivo colonna e due positivi) e dai negativi conservati presso Istituto Luce-Cinecittà. Il restauro viene presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia in anteprima mondiale.
Proiezioni
Giovedì 5 settembre, Sala Casinò, ore 17.00
Venerdì 6 settembre, Sala Volpi, ore 14.00 (replica)
Foto e clip dei restauri quì: https://goo.gl/dnjvqe
Uff. stampa Susanna Zirizzotti 33901411969
Resp. Comunicazione, stampa, editoria, web Alberto Crespi