di Roberto Valentini
Bello e avvincente thriller quest’ultimo di Taylor Sheridan, film conclusivo della sua trilogia sulla frontiera americana. Nato dalla sua esperienza diretta nelle riserve degli indiani nativi americani che hanno vissuto e sofferto i fatti raccontati in I Segreti di Wind River. Con l’appoggio e la protezione delle tribù Tunica-Biloxi, degli Shoshone e Arapahoe, Sheridan ha girato il film con un efficace e quanto mai necessario realismo. Tra paesaggi immacolati ma duri e brutali nelle riserve dei nativi la tossicodipendenza e gli omicidi e gli stupri delle ragazze sono la regola ferrea, e dove gli interventi della polizia sono inefficaci se non addirittura inesistenti. La trama: un cacciatore solitario trova tra le nevi , durante un escursione, il corpo senza vita della figlia di un suo caro amico. Mosso da un passato personale misterioso decide di unirsi a una giovane agente Fbi in una pericolosa caccia all’assassino. Premiato come miglior regia nella sezione un Certain regard a Cannes,lo scorso anno , si avvale di due efficacissimi interpreti, da noi poco conosciuti come Jeremy Renner e Elisabeth Olsen .