di Roberto Valentini
Se c’è uno stakanovista del grande schermo questi è, sicuramente, Vincenzo Salemme : in vent’anni, dal 1998, quando esordì come regista e naturalmente interprete principale con L’Amico del Cuore, dove ottenne un grande successo di pubblico, continuando con Amore a Prima Vista e A Ruota Libera etc.etc, ebbene, ha interpretato più di una trentina di pellicole, alcune ,anche come regista, sulla scia dei primati ottenuti dal Grande Totò ed Alberto Sordi. Per non parlare ,poi, delle commedie in teatro ,anche queste , senza alcuna soluzione di continuità.
Ora ci presenta la Festa Esagerata, tratta anche questa da un applaudito testo teatrale. Gli anni non lo hanno toccato, sempre magro e agile, nella parte di un capofamiglia, onesto e perbene travolto dal dilagante malcostume e dalla volgarità, con moglie e figlia intrattabili , in un condominio con un portiere e con un invadente aiutante del portiere, con un cameriere napoletan-indiano, con un prete da cacciare via e da una Iaia Forte voluttuosa e nevrotica inquilina del piano di sotto. Naturalmente si ride tra sproloqui, giochi di parole e situazioni inaspettate . Si ride, naturalmente : il tutto con ritmo garbato e senza ricorrere a volgarità, come è consuetudine nei testi di Salemme. Si rivede una frizzante Tosca d’Aquino , un bravo Massimiliano Gallo, Francesco Paolantoni e un “ cameo “ di Nando Paone . Un cast diverso da quello teatrale che ha portato una nuova freschezza a un testo già collaudato.