Dopo l’importante successo della prima edizione del festival Labirinto, il Gruppo della Creta ha deciso di imbarcarsi nell’organizzazione della seconda edizione che si svolgerà presso il Teatro Studio Uno di Roma, in via Carlo della Rocca 6, dal 15 al 28 maggio 2017.
Come nella prima edizione lo spettatore potrà orientarsi tra diverse forme artistiche: il teatro, la video arte e le arti visive. Le novità di quest’anno saranno la drammaturgia, la musica, gli incontri culturali e cinematografici ed una performance che sfrutti l’ambiente urbano circostante al teatro.
Inoltre quest’anno Labirinto II è sostenuto da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, patrocinato dal Municipio V del Comune di Roma e partecipa al calendario di eventi per celebrare i 90 anni di Torpignattara, grazie al Comitato di quartiere di Torpignattara. Labirinto è un’intersezione culturale dove poter incontrare artisti provenienti dalle discipline e dai contesti più vari; un luogo sicuro, un porto franco dove esibire e condividere le proprie opere e le proprie creazioni.
Il Gruppo della Creta, è un collettivo di giovani teatranti nato nel 2015 e formato da attori diplomati presso la Nuova Accademia Internazionale di Arte Drammatica del Teatro Quirinetta di Roma.
Il labirinto è un luogo da cui si potrebbe uscire, ma non ci si riesce. Infatti, non diciamo più “mi sono perso”, impossibile nell’era dei GPS, ma “mi sento perso”. Conosciamo le strade, non conosciamo più la strada. Ci siamo perduti nei nostri labirinti quotidiani e ci sentiamo spaesati, come nelle “Città invisibili” di Calvino, dove il labirinto è un’intera città caotica, assurda e straniante.
Questa idea per il Gruppo della Creta si concretizza nell’immagine di un labirinto. Nel binomio tra cercare l’uscita e raggiungere il centro, si sono delineate la nostra poetica e le nostre scelte artistiche. Infatti, se da una parte le diverse arti o i diversi stili artistici rappresentano gli infiniti percorsi che si possono intraprendere all’interno del labirinto, dall’altra il tema del festival, ogni anno diverso, rappresenta quel centro cercato invano.
In poche parole, il filo d’Arianna a noi non interessa! Questo elemento instabile, non fissato, la voglia di fuggire da verità rivelate e incontestabili è parte fondante della poetica del Gruppo, che ha fatto della caratteristica malleabilità e mutevolezza della creta la reificazione della sua espressione artistica, sia nella recitazione che nella regia, sia nelle scelte organizzative che di produzione.
Il festival ha come obiettivo quello di unire e mettere a confronto più arti ed artisti possibili. Una possibilità esperienziale in cui lo spettatore, andando una sera a teatro, possa vedere una mostra di pittura, o trovarsi all’interno di una video istallazione adibita a set per una lettura o un concerto musicale. Come all’interno di un luna-park culturale.
TEMA DELLA SECONDA EDIZIONE
Noi giovani del futuro. Per la seconda edizione del festival, abbiamo scelto un tema, una chiave di innesco, un polo magnetico verso il quale orientare la nostra ricerca. Noi giovani del futuro è una condizione, la presa di coscienza di un dato di fatto, il contesto in cui si ergono le mura del nostro labirinto.
Sono doverose due precisazioni.
La prima: “giovani” non è una condizione anagrafica.
Con il termine “giovani” indichiamo tutti gli individui che stanno vivendo questo determinato momento storico. La giovinezza di cui parliamo è di tipo esperienziale.
Seconda precisazione: la nostra idea di futuro.
Il futuro è ciò che sta davanti a noi, ciò che non è ancora accaduto. Oggi la realtà sembra soffocarci di accadimenti: viviamo rincorrendoci su un piano inclinato dove non è possibile trovare stabilità economica, sociale o affettiva, perché erosi da un insaziabile consumo del nuovo che costringe il soggetto alla consapevolezza di non “essere in tempo”. L’ambito socio-economico condiziona quello esistenziale. Questa non vuole essere una critica, ma una constatazione. Noi giovani del futuro vuole essere la bussola che aiuta artisti e spettatori a orientarsi nel labirinto. Non tematica castrante, ma terreno fertile dove coltivare. Le opere che saranno presentate sono dunque create da quegli stessi giovani del futuro e di loro dovranno parlare.
La grande novità è ORIENTHEATRE. Prendendo spunto dalla disciplina dell’orienteering, o orientamento, che consiste nell’effettuare un percorso caratterizzato da punti di controllo chiamati “lanterne” e con l’aiuto esclusivo di una cartina topografica, gli attori del Gruppo della Creta hanno ideato l’evento urbano Orientheatre. Sostituendo le “lanterne” con attori, gli spettatori sono invitati ad orientarsi nel quartiere di Torpignattara, come dentro ad una drammaturgia spaziale.
Seguendo le più moderne correnti di “riappropriazione territoriale”, che consistono nella valorizzazione delle zone depresse urbane ed extraurbane, messe in moto in più parti del mondo dai più svariati gruppi di ricerca teatrale e artistica, il Gruppo propone una possibilità esperienziale di spettacolarizzazione dell’impianto urbanistico, che diventa scenografia e set delle narrazioni degli attori disseminati nella zona.
Di seguito la programmazione completa:
Sabato 20 maggio 2017
Ore 19.00: aperitivo musicale con The Goodfellas Duo (voce e chitarra: Claudio Cirillo, percussioni e tromba: Domenico Rizzuto) ed installazione di video arte Brave New World a cura di Nicolas Vamvouklis in collaborazione con K-Gold Temporary Gallery presso il Teatro Studio Uno;
Ore 21.00: spettacolo Il bello dei bambini è che un giorno saranno adulti – regia di Tiziano Caputo (Sala Teatro);
Ore 21.00: spettacolo Tre once di lana nera – regia di Giacomo Troianiello (Sala Specchi);
Ore 23.00: concerto di The Goodfellas Duo (voce e chitarra: Claudio Cirillo, percussioni e tromba: Domenico Rizzuto);
Domenica 21 maggio 2017
Ore 17.00: performance urbana Orientheatre – regia di Alessandro Di Murro, con punto di ritrovo iniziale presso il Teatro Studio Uno;
Ore 17.00: installazione di video arte Brave New World a cura di Nicolas Vamvouklis in collaborazione con K-Gold Temporary Gallery presso il Teatro Studio Uno;
Lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24 maggio 2017
Ore 11.00 – 16.00: workshop di drammaturgia condotto da Giampiero Rappa presso il Teatro Studio Uno;
Giovedì 25 maggio 2017
Ore 11.00 – 16.00: workshop di drammaturgia condotto da Giampiero Rappa presso il Teatro Studio Uno;
Ore 19.00: installazione di video-arte Brave New World a cura di Nicolas Vamvouklis in collaborazione con K-Gold Temporary Gallery presso il Teatro Studio Uno;
Ore 21.00: spettacolo ’o Princepino – regia di Cristiano Demurtas [Gruppo della Creta] (Sala Teatro);
Ore 21.00: spettacolo Icaro – regia di Massimiliano Aceti (Sala Specchi);
Venerdì 26 maggio 2017
Ore 19.00: installazione di video arte Brave New World a cura di Nicolas Vamvouklis in collaborazione con K-Gold Temporary Gallery presso il Teatro Studio Uno;
Ore 21.00: spettacolo ’o Princepino – regia di Cristiano Demurtas [Gruppo della Creta] (Sala Teatro);
Ore 21: spettacolo Icaro – regia di Massimiliano Aceti (Sala Specchi);
Sabato 27 maggio 2017
Ore 19.00: aperitivo musicale con Trieste meoloroncade (chitarra: Amedeo Monda, batteria: Marco Ronconi) ed installazione di video arte Brave New World a cura di Nicolas Vamvouklis in collaborazione con K-Gold Temporary Gallery presso il Teatro Studio Uno;
Ore 21.00: spettacolo ’o Princepino – regia di Cristiano Demurtas [Gruppo della Creta](Sala Teatro);
Ore 21.00: spettacolo Icaro – regia di Massimiliano Aceti (Sala Specchi);
Ore 23.00: concerto di Trieste meoloroncade (chitarra: Amedeo Monda, batteria: Marco Ronconi);
Domenica 28 maggio 2017
Ore 17.00: performance urbana Orientheatre – regia di Alessandro Di Murro, con punto di ritrovo iniziale presso il Teatro Studio Uno;
Ore 17.00: installazione di video arte Brave New World a cura di Nicolas Vamvouklis in collaborazione con K-Gold Temporary Gallery presso il Teatro Studio Uno.