Al Sistina grande successo e folla di vip per il Musical più atteso dell’anno

 

evitaHanno invaso la strada danzando un elegante tango su un lungo tappeto rosso, tra gli sguardi sorpresi e gli applausi di un pubblico emozionato, mentre riecheggiavano le note di brani splendidi e senza tempo: è iniziato così, con la grazia e la maestria di appassionati “tangheri” diretti da Daniela Ayala,l’esordio romano di “Evita”, l’opera rock più attesa dell’anno nel grande allestimento di Massimo Romeo Piparo che ieri sera ha debuttato al Teatro Sistina, dove resterà per tutte le feste natalizie.

Una Prima affollatissima, che, dopo le tappe iniziali del tour a Milano, Genova e Firenze, ha portato nel tempio del musical italiano la carismatica eroina del ‘900 interpretata da Malika Ayane, che presenta per la prima volta in italiano il celebre musical di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, liberamente ispirato alla vita dell’indimenticabile moglie del presidente argentino Juan Domingo Perón.

 

Insieme ai tantissimi spettatori, che hanno accompagnato con lunghi applausi le oltre due ore di spettacolo, c’era David Robinson, boss di The Really Useful Group Ltd volato apposta da Londra per conto di Andrew Lloyd Webber per applaudire Massimo Romeo Piparo (e che, con il regista, domani sarà ad Amsterdam per la Prima di Jesus Christ Superstar). Nel ricco parterre tra tutti il meraviglioso ritorno di Johnny Dorelli al Sistina al fianco della sua Gloria Guida, e poi Cesare Bocci, Paolo Conticini, Alessio Vinci, Neri Parenti, Rossella Brescia e Luciano Cannito, Fioretta Mari, Alda D’Eusanio, Fiordaliso, Lina Sastri, Sebastiano Somma, Beppe Convertini, Antonella Elia, Marco Capretti, Eliana Miglio, Dario Salvatori, Edi Angelillo, Barbara Tabita, Lucia Bramieri, Arianna Bergamaschi, Michele Carfora, Stefano Sarcinelli, Paola Lavini,. Tanti i nomi illustri della Stampa come la Direttrice del Tg2 Ida Colucci con il marito Flavio Mucciante, il Direttore di Rai4 Angelo Teodoli, il Direttore di Radio1Rai Andrea Montanari, le conduttrici Rai Roberta Ammendola, Serena Bortone e Marzia Roncacci, l’inviata Francesca Fagnani, Riccardo Bocca de “L’Espresso”. E ancora in sala l’Amministratore Delegato di Alitalia Cramer Ball, il Ministro dell’Ambasciata Argentina Marcelo Gilardoni, il Direttore Generale Mibac per il CinemaNicola Borrelli, l’Amministratore Delegato di Fondazione Musica per Roma Josè Ramon Dosal, Vincenzo Spadafora, ex Garante dell’Infanzia, Annalisa Chirico e gli scenografi Alida Cappellini e Giovanni Licheri.

 

Sul palco la cantante milanese ha regalato al pubblico il ritratto intenso di un’anima tenace, determinata e complessa, mettendo il suo talento duttile a disposizione di una storia avvincente e piena di emozioni. La produzione targata PeepArrow Entertainment (che con Jesus Christ Superstar ha vinto il prestigioso MusicalWorld Award, aggiudicandosi il titolo di migliore produzione internazionale dei Paesi Bassi nel 2016) porta in scena questa appassionante vicenda a venti anni dalla fortunata edizione cinematografica di Alan Parker: il film del 1996, interpretato da Madonna nel ruolo principale, Antonio Banderas e Jonathan Pryce in quelli di Che e di Perón, ottenne tantissimi premi, tra cui l’Oscar e il Golden Globe per la migliore canzone (You Must Love Me) nel 1997, e numerose nomination.

 

Grande la soddisfazione del Direttore Artistico del Sistina Piparo che porta in scena nella sua “casa” una grande “opera rock”, di cui in prima persona ha curato ogni dettaglio: non solo la regia e il cast ma anche l’adattamento in italiano, traducendo gli splendidi testi, applauditissimi, di tutte le 27 canzoni scritte da Tim Rice, tra cui i successi Don’t cry for me Argentina (D’ora in poi Argentina) e You must love me (Stai qui, sii mio).

 

Il pubblico ha accolto con grande entusiasmo l’impegno umano e professionale di Malika Ayane, protagonista indiscussa di un musical altamente emozionante al quale la cantante ha prestato la classe e le suggestioni di una voce fuori dal comune. Alto consenso anche per i suoi compagni di viaggio (nel cast anche Filippo Strocchi nel ruolo del Che, Enrico Bernardi e Tiziano Edini in quelli di Juan Perón e Magaldi). Insieme a loro, anche i 35 piccoli allievi del primo anno dell’Accademia Sistina e gli oltre 50 artisti tra attori e orchestrali che tra canti, balli e brani recitati non si sono risparmiati, portando in scena il racconto di una storia di grande impatto.

 

Lo spettacolo, ripercorrendo le tappe fondamentali della vita della grande eroina, ha permesso al pubblico di tornare indietro nelle atmosfere del ‘900 e di vivere insieme ai protagonisti le emozioni della splendida musica di quest’opera, con i brani eseguiti dal vivo dalla grande orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello. Sul palco anche le fantastichescene di Teresa Caruso, i ricercati costumi di Cecilia Betona ele bellissime coreografie di Roberto Croce. Per il Sistina dunque ancora una produzione in cui nulla è lasciato al caso, in un musical sofisticato ed emozionante che unisce l’alta qualità artistica al gusto popolare.

 

 

EVITA PERÓN

María Eva Duarte de Perón è stata un’attrice, politica, sindacalista e filantropa argentina, seconda moglie del Presidente Juan Domingo Perón e First Lady dell’Argentina dal 1946 fino alla morte nel 1952, avvenuta per un tumore, a soli 33 anni. È di solito indicata come Eva Perón, o con l’affettuoso diminutivo in lingua spagnola Evita. Di umili origini, nacque nel villaggio di Los Toldos, presso Junín, situato circa 280 chilometri a sud-ovest di Buenos Aires, nell’Argentina rurale, il 7 maggio 1919, ultima di cinque figli. Nel 1934, all’età di 15 anni, andò a Buenos Aires, capitale della nazione, dove perseguì una carriera da attrice di palcoscenico, radio e cinema. Eva conobbe l’allora Colonnello Juan Perón il 22 gennaio 1944, a Buenos Aires durante un evento di beneficenza al Luna Park Stadium a favore delle vittime del terremoto di San Juan. I due si sposarono l’anno successivo. Nel 1946, Juan Perón fu eletto Presidente dell’Argentina, proponendo una politica sociale e nazionalista, il peronismo, a cui Eva contribuì. Nel corso dei successivi sei anni, Eva Perón divenne potente all’interno dei sindacati pro-peronisti, perorando la causa dei diritti dei lavoratori e dei più poveri. La sua figura, tuttora oggetto di venerazione popolare in Argentina, è stata anche al centro di numerose celebrazioni postume, come il film con Madonna, tratto dall’omonimo musical di Webber e Rice.

-NOTE DI REGIA-

“La (E)vita come un film”

“Se fosse un film, la vita di Eva Duarte “di” Peron (proprio con il “di”, nel senso di proprietà, come in uso nell’Argentina di quegli anni) sarebbe una perfetta sceneggiatura.

Comunque la si pensi al termine della rappresentazione, Evita lascia il segno. Lo lascia in chi legge la sua storia, ascolta questa musica, rivive quel periodo storico.

Ebbi il piacere già nel 1996 di confrontarmi con questo mito e a distanza di vent’anni mi sono subito chiesto cosa potesse essere cambiato nel modo di raccontarlo.

La risposta è stata delle più immediate, forse banale, ma tremendamente vera: Youtube.

Sì proprio Youtube, Google, Wikipedia… la sterminata forza della rete, non esisteva nel 1996. Ero io a dover raccontare una storia poco nota in Italia e l’idea di proiettare in scena immagini recuperate sulle bancarelle di Buenos Aires, rendeva il mio spettacolo innovativo, formativo, narrativo.

Oggi quel modello mi si è sgretolato davanti: chiunque abbia un po’ di curiosità oggi, basta che digiti il nome Evita sul proprio computer e trova tutto ciò che vuole. E se da un lato ciò agevola la missione del racconto, dall’altro sottrae magia alla messinscena di quella che rimane un’Opera calata nella Storia.

Questo nuovo allestimento a distanza di vent’anni, ha come pilastro la scelta della lingua italiana per i testi. La struttura operistica e cioè interamente cantata e senza spazi di prosa, fa sì che nelle canzoni si racchiuda tutta la magia e la poesia del racconto. Usare una lingua immediatamente e totalmente comprensibile ha permesso di andare più a fondo nella psicologia dei personaggi e rende prontamente leggibile la differenza tra Storia e Fantasia, in un continuo gioco di contrasti, tra luce e buio, bianco e nero, giusto e sbagliato, possibile e impossibile.

Tutto esaltato e illuminato dalla straordinaria forza interpretativa di Malika Ayane, al suo primo Musical teatrale ma già così potente e sicura. Il suo approccio da musicista al personaggio ha permesso di lavorare su ogni respiro, ogni semicroma, ogni pausa del pentagramma magistralmente concepito da Sir Webber. Quando ho pensato a lei per il ruolo di Evita ho pensato che ci volesse assolutamente una voce che ad occhi chiusi fosse riconoscibile e piena di carattere e personalità. Malika ha rilanciato con una potenza vocale e una precisione nell’intonazione da rendere davvero unica questa versione.

La dirompente attualità di Evita sta poi facendo il resto: alla vigilia della prima volta – parrebbe –  di una donna alla guida del mondo, la scalata sociale e politica della giovane “figlia di nessuno” partita dalle campagne di Junin alla volta di Baires, acquista un significato ancora più sorprendente.

Le atmosfere rosso porpora del tango – nella sua accezione originale- sono la perfetta cornice per un’esperienza unica e irripetibile che rende Evita la Regina dei Musical moderni”.

Massimo Romeo Piparo

 

www.evitaoperarock.it

Author: redazione