di Nicolò Fiori
Musica e magia sono naturalmente connaturate. Nella musica v’è sempre una magia segreta, nascosta, intima. Può anche accadere che dietro la magia vi sia una musica nascosta, grande, armoniosa.
Avviene poi che musica e magia finalmente si incontrino, e che né l’una né l’altra rimanga nascosta ed irraggiungibile, ma che decidano di apparire simultaneamente, senza nascondimenti.
Questa è la sensazione che si viveva durante la perfetta esecuzione della colonna sonora del film ‘Harry Potter e la Pietra Filosofale’ dell’Orchestra Italiana del Cinema, diretta dal Maestro Justin Freer, in sincronia con le immagini del primo film della saga. La magia è andata in scena dal 2 al 4 novembre, nella splendida cornice dell’Auditorium Conciliazione di Roma.
Ammirare l’esecuzione delle musiche dal vivo aveva lo stesso gusto di una confessione segreta, di una splendida rivelazione.
Gli archi dei violini, trasfigurati, sembravano possedere la stessa arte magica delle bacchette degli studenti di Hogwarts.
Uno spettacolo che può a ben diritto pretendere di esser chiamato ‘magico’, in grado di lasciare l’ascoltatore con una splendida sensazione: che anche noi, con le nostre povere arti ‘babbane’, possiamo essere magici.
Ma il connubio tra la saga di Harry Potter e l’Orchestra del Italiana del Cinema continuerà con i cine-concerti ispirati agli otto film della serie, prossime date il 10 e 11 marzo 2017 a Torino, Auditorium del Lingotto G. Agnelli, mentre a Roma debutterà, sempre in prima nazionale, quello che il presidente dell’Orchestra, Marco Patrignani, considera come il progetto più ambizioso: un cine-spettacolo ispirato al Gladiatore di Ridley Scott.