Il 25 novembre esce “CONTEMPORANEO” (Sony Music Italy), la musica e la storia di IVANO FOSSATI racchiuse in un box esclusivo contenente 8 registrazioni inedite, 2 rarità e tutti i suoi più grandi successi. Un cofanetto imperdibile per ripercorrere la carriera artistica e non solo di uno dei più grandi cantautori del panorama musicale italiano.
Il box sarà disponibile nei negozi tradizionali e negli store digitali in due versioni:
- Deluxe: box 10 cd, contenente 8 registrazioni inedite e 2 rarità: “Il suono della voce”, “Idealista”, “Quelli siamo noi”, “La lingua del santo”, “Ho visto Nina volare”, “A cavallo della tigre”, “Pianissimo”, “Settembre”, “Vola”, “Dolce acqua”.
Il box è impreziosito da un libro di 200 pagine contenente materiale fotografico inedito ed una lunghissima ed esclusiva intervista a Ivano Fossati, realizzata da Massimo Bernardini, dove si ripercorre anno per anno la carriera del cantautore;
- Standard: 4 cd con esclusivo booklet, arricchito da materiale fotografico e dai commenti di Fossati alle registrazioni inedite “Il suono della voce”, “Idealista”, “Quelli siamo noi”, “A cavallo della tigre”.
Dal 2 dicembre, inoltre, sarà disponibile una speciale edizione vinile della versione standard, un box contenente 8 vinili.
«Mi piace il blues, forse più di ogni altro genere di musica – dichiara Ivano Fossati in merito alle registrazioni inedite – Soprattutto il blues delle origini: Blind Lemon Jefferson, Robert Johnson e altri ancora, come Sonny Boy Williamson II. Nonostante questo ho composto canzoni come “La costruzione di un amore”, “Non sono una signora” e “Una notte in Italia”. Se avessi provato a scrivere dei blues chi li avrebbe cantati? Uno deve fare i conti col posto in cui è nato, dove la gente ha il proprio gusto e una tradizione tutta sua, anche quando si tratta di canzoni. A dire il vero qui da noi la tradizione si è persa per strada: il gusto corrente è un insieme di contraddizioni, comprende l’amore cieco e distratto per la musica di importazione e un sentimento vagamente retrogrado che imparenta spesso le nostre canzoni più con il pop latino-americano che con le espressioni internazionali avanzate. Un autore ci deve stare attento. Eppure in quel sentimento nazionale, che pure così spesso appare superato e perennemente in ritardo, occorre immergersi e cercare le chiavi per imparare a leggerlo. Dopo, come in una ricetta di cucina, bisogna filtrare tutto attraverso le proprie aspirazioni, intuizioni, capacità e ricordarsi di farlo praticamente ogni giorno per tutta la vita. Per quanto riguarda il blues ho cercato di lasciarne trasparire un po’ in molte canzoni, appena un velo, un tocco leggero. Qualcuno se ne accorge, la maggioranza del pubblico credo di no, ma io tutt’ora mi ci diverto parecchio».