di Roberto Valentini
Quando Stelvio Cipriani si siede al pianoforte non vola una mosca . Silenzio assoluto quando inizia il suo Anonimo Veneziano, per noi più anziani, le prime note ci riportano al sofferto innamoramento tra Tony Musante e Florinda Bolkan in un film diretto da Enrico Maria Salerno, non certo un capolavoro, ma divenuto, con il tempo un film di culto. La passione, quell’amore vissuto a Venezia riassume, in qualche modo, un intenso periodo della nostra vita. Per i più giovani, questa musica, così diversa dalla “ loro “ apre uno squarcio verso qualcosa di quasi sconosciuto, tutto da scoprire. Anonimo veneziano ha venduto circa 17 milioni di copie e il film, oltre che in Italia ha collezionato molti premi in tutto il mondo. Autore di circa trecento colonne sonore Stelvio Cipriani alla presentazione del libro Anonimo romano da lui scritto assieme a Pino Ammendola e Rosario Montesanti per la Teke editore apre il serbatoio delle sue memorie e lo regala al lettore con la sua romanissima spontaneità. E lui nella serata della presentazione oltre alla sue esibizione musicale ha offerto al numeroso pubblico un simpatico caleidoscopio con aneddoti ed episodi della sua vita Teke Editori continua così, nella collana dedicata ad una serie di artisti giustamente da ricordare, il suo lavoro di riscoperta testuale e iconografica nell’ambito di cinema teatro e musica: Anonimo romano, alla pari del precedente saggio su Massimo Girotti scritto da Roberto Liberatori, è infatti un volume dalle dimensioni importanti, impreziosito da rare e splendide immagini e realizzato con meticolosa attenzione, nell’ambito di un ambizioso progetto grafico.